Avere accesso ai giusti incentivi per aprire un’attività può fare la differenza per gli imprenditori del Retail. Tuttavia, sapersi orientare nel vasto e complesso panorama delle agevolazioni disponibili per avviare un business o svilupparlo attraverso nuovi investimenti può essere difficoltoso: basti pensare a dubbi come quali incentivi sono ancora disponibili per il punto vendita oppure quali sono gli step burocratici necessari per ottenere una certa agevolazione.
Ogni misura, generalmente, si rivolge a un target preciso e prevede requisiti specifici, scadenze e modalità che variano in base alla misura stessa. Ad oggi sono disponibili incentivi e agevolazioni a supporto della digitalizzazione, della formazione, dell’innovazione, dell’accesso al credito. Ecco gli esempi più interessanti e le informazioni utili per prendere una decisione ragionata per la propria attività commerciale.
1. Incentivi per aprire un’attività: Nuova Sabatini
Grazie alla Nuova Sabatini è possibile ottenere un’agevolazione fiscale per l’acquisto di nuovi beni strumentali quali attrezzature, impianti, tecnologie digitali e macchinari, anche in modalità leasing. Questa agevolazione si rivolge a micro, piccole e medie imprese con sede in Italia.
Con la Legge di Bilancio 2022, la misura è stata rifinanziata fino al 2027 e tramite il decreto del 22 aprile 2022 sono state introdotte due nuove linee di intervento.
- Nuova Sabatini Green, che agevola l’acquisto (o leasing) di attrezzature e macchinari a uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
- Nuova Sabatini Sud, che dedica risorse alle realtà che hanno sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per gli investimenti 4.0. Qui ricade l’aumento del conto impianti al 5,5%, anche per micro e piccole imprese.
Come richiedere il finanziamento previsto dalla Nuova Sabatini
Per accedere all’agevolazione, occorre presentare alla banca o all’intermediario finanziario la richiesta di finanziamento unitamente alla domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge, secondo le modalità previste sul sito del Ministero delle Imprese e del Made In Italy.
L’iter prosegue con valutazioni e procedure che, se superate, portano all’attivazione del contratto di finanziamento e infine all’erogazione del contributo.
2. Incentivi per aprire un’attività: Imprese ON
Tra gli incentivi per aprire un’attività, una misura in particolare è rivolta a giovani e donne, con due linee di finanziamento dedicate. Si tratta di Imprese ON – Nuove imprese a tasso zero, l’incentivo rivolto a micro e piccole imprese (massimo 60 dipendenti) e imprenditori fra i 18 e 35 anni, nonché alle donne imprenditrici di tutte le età.
Un ulteriore discrimina viene rappresentata dal momento in cui è stata costituita l’impresa. Per le imprese nate da non più di 3 anni si prevede:
- un limite di investimento: possono presentare progetti fino a 1,5 miliardi di euro;
- finanziamenti dedicati: vi è l’accesso a un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto, con un limite massimo del 20% della spesa ammissibile.
- un contributo aggiuntivo: vi è la possibilità di richiedere contributi per il capitale circolante, per far fronte a spese per servizi e materie prime.
Parallelamente, per le imprese nate tra i 3 e i 5 anni si prevede:
- un limite di investimento: possono presentare progetti per una spesa massima di 3 milioni di euro;
- finanziamenti dedicati: vi è l’accesso a un mix di finanziamento a tasso zero e fondo perduto, con un tetto massimo del 15% della spesa ammissibile.
Queste misure rappresentano un incentivo significativo per i punti vendita in fase di avviamento perché offre strumenti finanziari vantaggiosi per superare le sfide iniziali e accelerare lo sviluppo delle proprie attività, specie in periodi critici come possono essere i saldi o il Black Friday.
L’obiettivo della misura è spingere pertanto lo sviluppo del commercio, dei servizi, del manifatturiero e, non da ultimo, del turismo – si pensi qui ad attività atte a valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, e il miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza con le giuste tecnologie per la ristorazione.
Come richiedere il finanziamento Imprese ON
Come riporta Invitalia, le imprese possono richiedere il finanziamento per realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti. La copertura delle spese ammissibili può arrivare al 90% da rimborsare in 10 anni. Si tratta di finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto.
È possibile presentare la domanda attraverso la piattaforma web di Invitalia, seguendo le istruzioni sulla pagina dedicata. Fra gli esempi di spese ammissibili figurano brevetti, licenze e marchi; programmi informatici e servizi per l’ICT; macchinari, impianti e attrezzature; consulenze specialistiche.
3. Incentivi per aprire un’attività: Formazione 4.0
Tra gli incentivi per aprire un’attività e metterla in moto non mancano infine le misure a sostegno della formazione delle persone, con l’obiettivo di aumentare le competenze digitali nelle imprese. Un ottimo esempio è Formazione 4.0, che prevede un credito d’imposta pari al 70% delle spese per le piccole e medie imprese, con limite massimo annuale di 300mila euro.
Sono ammissibili varie spese per la formazione (dai costi per il formatore ai servizi di consulenza connessi al progetto) che dovrà riguardare gli ambiti di vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione. Più nel dettaglio, la misura definisce diversi ambiti di formazione come big data e analisi dei dati, cybersicurezza e integrazione digitale dei processi aziendali.
Come richiedere il credito d’imposta Formazione 4.0
Per usufruire del credito d’imposta relativo alla Formazione 4.0, è necessario indicarlo nella dichiarazione dei redditi dell’anno in cui si sono effettuate le spese. Questa operazione va ripetuta nelle dichiarazioni dei redditi degli anni successivi fino a esaurimento del credito.
Tuttavia, è importante notare che il credito d’imposta può essere utilizzato solamente come compensazione, e questo a partire dall’anno fiscale successivo a quello in cui si sono sostenute le spese. Per procedere, occorre presentare il modello F24 attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate, seguendo le istruzioni fornite.
Fonti consultate: