DTR ha appena fatto il suo ingresso nella galassia di clienti, fornitori, collaboratori e investitori che hanno preso parte all’avventura targata PCUP. Motore dell’espansione di questa galassia è un’anima sostenibile. Al di là dell’uso di una tecnologia piuttosto complessa è stata la sostenibilità – in questo caso intrinsecamente una conquista e non un dato di partenza – a convincere DTR a investire su un prodotto che promette di cambiare la matrice profonda delle abitudini di consumo.
Da questo punto di vista la scelta di realizzare una partnership con PCUP si inquadra perfettamente nella mission aziendale di DTR – che pone saldamente in cima alle sue priorità l’ascolto delle esigenze dei suoi clienti – ed è coerente con il ruolo assunto da DTR all’interno del settore: quello di portatore di innovazione.
Ecco perché non sorprende lo slancio con cui DTR ha deciso di supportare PCUP, la startup che attraverso la tecnologia IoT intende trasformare qualsiasi bicchiere riutilizzabile in un e-wallet.
Perché PCUP è la soluzione giusta al momento giusto
Ogni anno nel mondo i bicchieri sprecati sono mezzo trilione: 16.000 bicchieri al secondo. Tra questi meno del 7% viene riciclato e il resto si disperde nell’ambiente. Il 20% delle microplastiche in mare proviene dai bicchieri usa e getta.
Negli ultimi anni, gran parte dei Paesi in Occidente – l’Unione Europea nel 2021 – ha progressivamente vietato la plastica nella sua versione più deleteria per l’ambiente, ovvero il famigerato usa-e-getta. Questa messa al bando, per quanto graduale, sta portando a un incremento dei prezzi di acquisto, raccolta e smaltimento.
PCUP – acronimo di Personal/Public Cup – arriva con eccezionale tempismo, in un momento in cui gli organizzatori di grandi eventi, i gestori dei locali e, in generale, tutti gli attori nel mondo Beverage sono alla ricerca di soluzioni alternative in grado di rispondere all’urgenza ecologica e di assicurare risultati di business.
A differenza di un usa-e-getta, che azzera il proprio valore dopo un utilizzo, diventa scarto e rappresenta un costo di smaltimento, il bicchiere PCUP è in grado di raccogliere informazioni unendo dati altrimenti disaggregati e aumenta il proprio valore a ogni utilizzo. Su questa logica, Lorenzo Pisoni e Stefano Fraioli, fondatori di PCUP, hanno impostato un modello di business scalabile per i bicchieri riutilizzabili, un modello che si sta dimostrando allo stesso tempo sostenibile ed economicamente vincente.
PCUP e servitizzazione: quando il prodotto è il servizio
Sono molte le iniziative europee che spingono verso modelli di riuso e in particolare verso il “product as a service”. PCUP nasce proprio all’interno di questa cornice di servitizzazione. Punta su un preciso mercato di riferimento, quello del consumo di alcolici fuori casa, per sviluppare una tecnologia altamente scalabile grazie alla quale gestire il vuoto a rendere di qualsiasi oggetto.
Il modello “as a service” è anche l’approccio strategico per innovare i processi che caratterizza l’attività di impresa di DTR in un ampio e diversificato range di task. Nel settore del commercio al dettaglio, in particolare, il SaaS (Software-as-a-Service) permette di ottenere prestazioni più efficienti e allo stesso tempo di offrire una più soddisfacente esperienza al cliente finale.
L’industria degli eventi e delle bevande dà incentivi mirati e socialità ai consumatori e in cambio riceve dati aggregati sui loro gusti e i loro comportamenti. Nei bicchieri “coscienti” di PCUP ritroviamo la sinergia tra le stesse dimensioni presidiate con autorevolezza da DTR: servizio, sostenibilità e big data.